Incontro Sergio (nome di fantasia), credo omosessuale (dico “credo” perchè lui mi dice che “è come è”, non vuol definirsi o catalogarsi) e iniziamo a parlare di problematiche relative alle unioni civili ed alla famiglia. Anche nella mia città c’è stata la veglia delle “Sentinelle in piedi” di recente e lui mi racconta che ha partecipato ad una manifestazione contraria a queste ultime. Ma questo evento è stato solo lo spunto per parlarne un po’ con calma. Dico subito che ho avuto un gran piacere di fare questa chiacchierata, anche se non sono omosessuale, anche se ho piacere che esistano le sentinelle in piedi. Allora perchè questo incontro è stato per me commovente? Perchè mi raccontava che lui si veste in modo un po’ diverso da me, forse fa cose diverse, ma in fondo vuole solo essere accettato. Mi dice che gli fa male l’omofobia e questo a me ha ricordato quando da ragazzo sono stato, per diverso tempo, preso in giro dai miei coetanei: non ricordo neppure quale fosse il reale motivo, forse solo la voglia di prendersela ogni tanto con qualcuno nel gruppo, magari con chi ci rimane peggio. Io, anche ora, sono un burlone, mi piace scherzare ma sempre “con” qualcuno, non “contro” qualcuno. Mi rendo conto che per un ragazzo omosessuale non è facile sentire delle pulsioni che portano dove gli altri non vanno, verso uomini invece che verso donne, credo ci sia una turbolenza interiore che porta a chiedersi se sei sbagliato ed è una fase credo difficile. Per me l’omosessualità è ancora un po’ un mistero, ma a Sergio credo davvero di voler bene per quello che è e, se appoggio le sentinelle, è soprattutto perchè credo un bimbo abbia bisogno di una mamma ed un papà (fra l’altro è un pensiero condiviso da Sergio) e non ne faccio una questione personale con gli omossessuali, pur comprendendo che molti vorrebbero avere un figlio, anzi, ho imparato ad aprire molto la mente su questo, credetemi. Mi fa tanto piacere che mi abbia confidato che crede in Dio e in tanti sacerdoti con cui ha un ottimo rapporto. Grazie Sergio, vorrei davvero ancora discutere con te e con tanti omosessuali, per imparare ancora.
Stefano Bonvini